PROTESI ANCA
L’intervento di protesi all’anca è la procedura chirurgica che viene eseguita in caso di coxartrosi (artrosi d’anca), causata dalla degenerazione della cartilagine che ricopre la testa del femore e l’acetabolo (la cavità dell’anca in cui si muove la testa del femore stesso).
I pazienti che soffrono di coxartrosi avanzata sviluppano dolore in regione inguinale e talvolta irradiato al ginocchio, con difficoltà nei movimenti (es. accavallare le gambe, infilare un calzino) e limitazione dell’escursione articolare.
L’intervento di protesi all’anca può prevedere la sostituzione totale dell’articolazione malata (artroprotesi) in cui si sostituisce la testa del femore e la cavità acetabolare, o una sostituzione parziale (endoprotesi) in cui solo la testa del femore viene sostituita (intervento utilizzato per il trattamento di fratture del collo del femore in pazienti anziani).
Esistono diverse “vie chirurgiche” per raggiungere l’articolazione e impiantare una protesi d’anca: la Via Laterale diretta (Via di Hardinge) dove si incidono i muscoli glutei; la Via Postero-Laterale dove vengono staccati gli extrarotatori dell’anca e la Via Anteriore (Via di Smith-Petersen). La via anteriore rappresenta la via chirurgica realmente MINI-INVASIVA, in quanto nessun muscolo viene staccato ma si procede alla divaricazione del muscolo tensore della fascia lata e sartorio.
Il percorso “Fast Track” ossia “percorso rapido” applicato all’intervento di protesi all’anca per via anteriore mini invasiva consente di:
- Preservare i tessuti muscolari
- Contenere la perdita di sangue durante l’intervento
- Minimizzare il dolore post-operatorio
- Minor rischio di lussazione della protesi
- Tempi di recupero più veloci con minor necessità di fisioterapia